L’impresa solida nella società liquida: resiste chi è flessibile. Le aziende “solide” si sbriciolano e quelle flessibili si modellano.
Una delle risposte che questo tempo ci ha fornito in maniera più chiara è che dobbiamo sottrarci ai modelli di sviluppo e di impresa che fino ad ora hanno avuto la meglio nell’immaginario collettivo e, quindi, per emulazione, nell’imprinting delle aziende italiane.
Quando ho iniziato a fare questo mestiere una delle prime cose che ho imparato è che nel marketing e nei piani di sviluppo ci sono degli elementi che possiamo controllare e altri che sono completamente imprevedibili e fuori dalla nostra portata. Esattamente come quello che il mondo sta vivendo in questo momento. Calcoli, previsioni, proiezioni, modelli di comunicazione, possono essere stravolti, interrotti da eventi che ci cadono addosso come delle tegole pesanti e che tirano il freno a mano al nostro “buon fare” perché sono in grado di capovolgere le priorità, la scala dei bisogni e dei valori dell’intera umanità.
Il punto è questo: per anni abbiamo pensato e costruito un modello corrispondente al “Successo” che nelle nostre categorie percettive si correlava ad un’immagine di solidità e di forza. Faccio un esempio banale: l’uomo di successo è stato raffigurato per anni come alto, ben vestito, con le spalle larghe, la mascella volitiva, la 24 ore. (in merito ho scritto di più in questo articolo per Senza Filtro, se vuoi leggerlo clicca qui).
Abbiamo raccontato le nostre aziende come solide, come delle radici piantate nel terreno che grazie all’esperienza hanno acquisito metodi e solidità imbattibili.
Eppure non abbiamo tenuto conto di una cosa importantissima: le società, l’umano, le esperienze richieste mutano. Le aziende di oggi devono essere morbide, modellabili, in continuo work in progress, con una definizione pronta ad essere smentita o cambiata. Nella società fluida o addirittura liquida, un’azienda che vuole avere vita lunga deve essere flessibile come la plastilina. Essere pronta a cambiare le caratteristiche del prodotto, i canali di vendita, l’approccio alla comunicazione.
L’impresa solida nella società liquida: resiste chi è flessibile. Ecco Perché.
Bisogna comprendere che si può e si deve avere il controllo solo sul Qui ed Ora e che l’unica maniera per sopravvivere al futuro è quella di essere in grado di cambiare insieme ad esso.
Il digitale consente di essere veloci, di ricambiare alle richieste di mercato con risposte istantanee, di creare collegamenti in tempo reale. Nessuna attività commerciale, nemmeno la più piccola, può pensare di sopravvivere senza un approccio strategico e digitale.
Quindi se l’identità di brand deve essere chiara e netta nella sua definizione e prospettiva profonda, il metodo per essere utilizzata deve essere suscettibile di revisioni. Il guaio è quando anche l’identità oscilla, quando non c’è la base, il terreno su cui costruire.
Questo è un grave errore di molte imprese italiane.
Progettare un’attività tenendo solo in considerazione i dati del presente è rischioso perché il presente non è durevole per definizione, ma espone a maggiori rischi lavorare con l’esclusivo obiettivo di costruire un’azienda solida, invece che flessibile. Tutti noi stiamo sperimentando l’imponderabilità del futuro, ma la sfida è quella di restare sul mercato lì dove si sono persi tutti i punti di riferimento.
Quindi il mio consiglio – oltre che la strategia che sto attuando con i miei clienti – è proprio quello di andare a leggere il mondo di oggi ( che è profondamente diverso da quello di due mesi fa) e di andare a progettare posizionamento e di identità che affinino la capacità di essere plasmabili. Rebranding, funnel, design di prodotto, visual identity e vision e mission aziendali che siano oggettivamente adattabili e dinamiche. Con un lavoro monitorato step by step.
La consulenza, tragicamente sottovalutata, è la prima voce da rivedere nei business plan aziendali.
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SIMONA RUFFINO
Brand Specialist & Digital Strategist