Fare branding stando onlife. No, non è un refuso, ma è una specie di prescrizione medica per chiunque scelga di voler ottimizzare la propria strategia di marketing e comunicazione.
Se è vero che ormai il digitale è un universo autentico in cui relazioni e conversazioni sono più vere del vero, dobbiamo anche considerare che ogni utente ha bisogno di “toccare con mano” non solo il prodotto, ma anche l’affidabilità del brand stesso.
Funziona sempre così: Se non vedo non credo e noi dobbiamo fare in modo di rendere il nostro cliente il nostro primo testimonial.
PER FARE BRANDING L’importanza dell’offiline
Per fare branding, ogni strategia di marketing e comunicazione che si rispetti deve prevedere (ed è categorico) che una parte del budget sia orientato verso esperienze offline. Nella vita vera. E non parlo solo di punti vendita o eventi, o comunicazione su supporti cartacei, ma intendo dire che ogni azienda si deve impegnare a stringere le mani del proprio pubblico.
Fare in modo di essere rintracciabili e soprattutto raggiungibili è una delle caratteristiche del buon branding, essere presente onlife, collegati alla vita vera, senza cadere nel tranello della digitalizzazione estrema che se da una lato può semplificare molte procedure aziendali (ad anche ottimizzare gli sforzi economici), dall’altro ci può far correre il rischio di innescare un feedback negativo. Ti faccio un esempio pratico: quante volte ti è capitato di cercare assistenza e di trovare sempre e solo risponditori automatici o bot? Quante volte hai fatto il commento “Ormai non c’è più un essere umano che ti risponde!” ?
Credo che ti sia capitato più di una volta, come è successo a me.
fARE BRANDING E Stare onlife vuol dire affidabilità
Nella percezione di brand c’è ancora moltissima diffidenza rispetto all’intelligenza artificiale e ogni persona, per scegliere un marchio, ha bisogno di CONTATTO. Non a caso la nostra comunicazione lavora a livello emozionale: utilizziamo testimonial per creare l’immedesimazione, andiamo a costruire messaggi capaci di creare empatia, raccontiamo storie. Tutto questo lo facciamo per tessere la relazione di valore con chi sceglie di acquistare il nostro prodotto/servizio e, soprattutto, per fidelizzare. Bene, proprio per questo è necessario non perdere l’orientamento nel momento in cui dobbiamo offrire la possibilità di vivere un’esperienza reale. Dobbiamo esserci, stare nel presente, fisicamente e con i nostri messaggi di comunicazione.
Se vuoi scoprire se la tua azienda sta lavorando bene in tal senso possiamo scoprirlo insieme e puoi contattarmi cliccando qui.
ONLIFE vuol dire: nessuna distinzione netta tra il virtuale ed il reale. Quindi per essere onlife in maniera adeguata è importantissimo che quello che si vede online sia corrispondente a come siamo offline. Tutto questo si sovrappone a quello che sappiamo in materia di cultura digitale ed ha aspetti molto interessanti da mettere in pratica in una ottimale strategia marketing e comunicazione sia di brand che di personal branding.
Simona Ruffino
Brand Specialist & Digital Strategist